Un problema che interessa i collezionisti che possiedono opere d’arte o oggetti preziosi (di seguito definiti “Beni”) all’estero è quello di doverli regolarizzare in Italia dal punto di vista fiscale. Si tratta di una questione di non poco conto in quanto comporta per il collezionista la necessità di rivolgersi ad un professionista ad hoc perla compilazione del quadro RW della propria dichiarazione dei redditi al fine di calcolare eventuali imposte da versare, il tutto ad un costo non irrisorio. Esiste, tuttavia, un modo per semplificare tale procedura e contenere i costi, che consiste nell’affidare l’amministrazione di tali beni esteri, nel momento in cui se ne entra in possesso, ad una società fiduciaria che li amministri senza consegna degli stessi. Il “Contratto di amministrazione senza consegna di opere d’arte o oggetti preziosi” è nato in concomitanza con la “Voluntary Disclosure”, é ancora attualissimo ed utilizzato al fine di regolarizzare fiscalmente in Italia le opere d’arte o gli oggetti preziosi, detenuti all’estero. Ai fini della conclusione del contratto, il collezionista deve consegnare alla società fiduciaria: Una volta che il “Contratto di amministrazione senza consegna di opere d’arte o oggetti preziosi” viene sottoscritto tra le parti: Per il collezionista la sottoscrizione di una tale tipologia contrattuale presenta diversi vantaggi: