In tutta Italia, le Camere di Commercio hanno dato avvio a procedure di cancellazione d’ufficio di società di capitali in liquidazione e non dal Registro delle Imprese al verificarsi di determinate condizioni. Per le società di capitali in stato di liquidazione volontaria, escluse le società cooperative e le società per le quali sono state avviate procedure concorsuali, il procedimento di “Cancellazione d’ufficio dal Registro delle Imprese”, che ha effetti estintivi ai sensi dell’articolo 2495 del codice civile, viene avviato dal conservatore del Registro Imprese competente, in base alla sede legale della società interessata, con proprio provvedimento, quando viene rilevata la mancanza di deposito dei bilanci d’esercizio per più di tre anni consecutivi. L’articolo 2490 del codice civile, all’ultimo comma, infatti, prevede che se la fase di liquidazione volontaria dura più di un anno, il liquidatore, entro la scadenza prevista dallo statuto della società per l’approvazione del bilancio d’esercizio ordinario, è tenuto a predisporre il bilancio e a sottoporlo in approvazione all’assemblea dei soci. Per le società di capitali che non si trovano in stato di liquidazione volontaria, invece, potrebbe essere avviato dal conservatore del Registro Imprese competente, in base alla sede legale della società interessata, con proprio provvedimento, il procedimento di “Cancellazione d’ufficio”, quando viene rilevato il mancato deposito del bilancio di esercizio per cinque anni consecutivi o il mancato adempimento di atti di gestione, ove l’inattività o l’omissione si verificano in concomitanza con una delle seguenti condizioni: La procedura di “Cancellazione d’ufficio” prevede che le Camere di Commercio debbano: La procedura sopra descritta potrebbe causare non pochi problemi alle società fiduciarie che siano intestatarie a proprio nome ma per ordine e conto di uno o più fiducianti di una partecipazione in queste tipologie di società. Questo perché quando le società coinvolte in questo tipo di procedure hanno al loro interno beni mobili o immobili o debiti, una volta che vengono cancellate in maniera permanente dal Registro delle Imprese: Quindi le società fiduciarie per tutelarsi devono: Il Consiglio Nazionale del Notariato suggerisce ai soci di società che sono state cancellate a seguito della procedura di “Cancellazione d’ufficio” di redigere un atto ricognitivo che ricostruisca e formalizzi la situazione proprietaria dei beni post cancellazione della società che li possedeva, anche in vista di successivi trasferimenti. Tale atto ricognitivo si rende ancora più necessario in caso di presenza tra i soci di una società fiduciaria in quanto la stessa potrebbe così cercare di ottenere che i beni siano intestati direttamente ai fiducianti effettivi proprietari della quota di partecipazione fiduciariamente intestata.